Critiche

Il lavoro di Innocenzo Vigoroso può essere riassunto come una lunga e attenta meditazione sul corpo. Fin dagli inizi della sua ormai già cinquantennale carriera artistica il corpo è stato al centro dei suoi interessi e della sua curiosità plastica, della sua sensibilità tattile: il corpo come figura intera, nei suoi movimenti espressivi, nei suoi slanci acrobatici, ma anche nelle attese negli stati di quiete,  così come nell'indagine psico-somatica dei volti, nei ritratti.

E dal suo percorso così ricco di esperienze e di attraversamenti a me pare emerga principalmente un'ansia di levità, un desiderio di perdita di peso fisico del corpo, per renderlo davvero capace di interpretare i movimenti psichici, spirituali, del pneuma interno dell'anima. Davanti molte delle sequenze delle sue opere si avverte come, nella rappresentazione della figura umana "prevalentemente al femminile" ci sia una sorta di ascolto intimo, da cui nascono le esili figure degli acrobati, l'annodarsi dei cerchi umani degli equilibristi, come chiudersi armonico di una tensione esistenziale, di un'esperienza di vita interamente e intensamente vissuta.

Gli acrobati sono sempre stati uno dei temi prediletti degli artisti, perchè rappresentano metaforicamente e araldicamente gli sforzi dell'uomo verso i massimi esiti, verso il superamento dei limiti delle capacità e possibilità, nel più completo utilizzo delle risorse, delle energie, dell'impegno fisico e mentale. E la figura femminile è sempre stato immediato emblema di germinalità, di rigenerazione costante, che, fondendosi con l'immagine dell'atleta, acrobata, contorsionista, o nella ballerina, diventa simbolo di superamento della gravità fisica e morale, armoniosa similitudine per la leggerezza, l'agilità, il volo, e per l'elasticità e piena rispondenza spirituale. Mi pare questo uno dei soggetti costanti della scultura di Vigoroso almeno a partire dagli anni '70, dai risvegli di donne distese, sedute, accovacciate, che si aprono alla luce, animando lo spazio di vibrazioni in varie direzioni, in un sommovimento di eneregia sempre più libero e armonioso.

E dal sonno e dal sogno le sue figure di donna trascorrono alla meraviglia dei sensi destati e alla meditazione come coltivazione del senso interno, della consapevolezza esistenziale, sensuale, erotica, intelettiva. Figure sedute o accovacciate di evidente richiamo liberty come l'Omaggio alla Fracci del 1978, o di narrazione poetica sospesa, martiniana (Donna seduta del 1978), o in risveglio sorpreso (Torso femminile, 1978) ai gesti delle numerose ballerine, il tendersi sulle punte, la chiusura in ginocchio, la capriola a gambe tese e divaricate (La danza del Cigno, Acrobata, 1978).

Ed è quello, appunto, il periodo 1977/1979, in cui Innocenzo Vigoroso sembra assumere piena consapevolezza e padronanza dei propri mezzi, e della propria autentica passione di plasticatore, superando la fase liberatoria delle lezioni, delle citazioni, ed evocazioni nella memoria del gesto, fino ad allora condizionato dalle scuole e dalle esercitazioni stilistiche (da Rodin a Martini, da Greco a Manzù, da Mascherini a Messina, a Fazzini), verso una rotonda affermazione di carattere e di stile di matura personalità, con entusiasmi per gesti inediti della materia nello spazio (La Sposa, 1979, Flessione verso l'alto, 1980, Tuffatrice, 1980) con sequenze di animali (Tori e Cavalli inquieti, soprattutto) per giungere alla lunga sequenza di acrobati, ginnasti, giocolieri e a composizioni delle figure come strutture architettoniche che si allacciano nello spazio in una magica continuità energetica ed acrobatica che diventa simbolo plastico della continuità della vita forte capacità suggestiva.

Sono numerose infatti le sculture circolari a una, due e anche tre figure che si annodano nello spazio, disegnandolo e offrendosi alla carezza della luce proprio come pure evento energetico che si tende, s'inarca, ora levigato e polito (Scultura circolare del 1989), ora sottile e patinato, a esaltare la spazialità, cioè ad articolare ed a far risuonare il vuoto come luogo di libertà, di movimento, di insorgenza, di rigenerazione dello slancio vitale.

Al sempre più articolato studio del gesto nello spazio, con elaborazioni davvero coraggiose e di raffinata armonia, che palesano l'equilibrata incidenza tra tensione psichica e disegno e modulazione del corpo. E questo non soltanto nelle espressioni atletiche più esplicite, ma anche nei ritratti (Donna con le mani alla nuca, 1996, Donna che si toglie il vestito, 1996) e nelle attitudini di sosta o di ricarica dello slancio nelle posizioni accovacciate di arrivo o in quelle concentrate in partenza. Ma la cifra plastica che ormai lo rende immediatamente riconoscibile è quella delle evoluzioni nello spazio di figure che si richiudono in cerchio, acrobati che sanno utilizzare al meglio le proprie energie insieme, in un rapporto che non può essere che di totale fiducia, di incondizionato affidamento dell'uno all'altro e così ci proiettano dentro il movimento circolare della danza dell'essere, restituendoci fermento e gioia esistenziale, emozionata leggerezza, senso di partecipazione attiva.

Padova Febbraio 2004

Giorgio Segato

 

Alcuni critici che hanno scritto di lui:

 

  • Tommaso Paloscia per la mostra nella galleria il Punto la nazione di Firenze 22/5/80
  • Renzo Federici a per la mostra nella galleria il Punto Paese sera 23/5/80
  • Enzo di Martino mostra a Venezia il Gazzettino di Venezia 28/6/80
  • Franco Simongini moostra a Roma Il Tempo 27/5/81
  • Mario Pratz Il Tempo 19/7/81
  • Alberto Bevilacqua Il Corriere della Sera 18/10/81
  • Luigi Tallarico Il Secolo 20/1/82
  • Ennio Francia L'Osservatorio Romano 4/2/82
  • Mario De Michele presentazione alla mostra di Milano Pal.Bag.Vals. 20/10/82
  • Franca Calzavacca presentazione alla mostra di Milano Paese Sera 26/11/82
  • Tommaso Paloscia Palazzo Strozzi di Firenze La nazione di Firenze 18/9/84
  • Maurizio Calvesi perizia artistica per il Banco di Sicilia 8/10/84
  • Anna D'elia mostra a Bari Santa Scolastica Gazzetta del Mezzogiorno 16/10/87
  • Tommaso Paloscia mostra a l'EUR di Roma La Nazione di Firenze 24/4/91
  • Monica Rossi mostra a Vicenza (Palazzo Trissino) Giornale di Vicenza 27/9/93
  • Claudio Alessandri pres. mostra di Palermo Palazzo Steri 10/5/98
  • Iole Tammaro mostra a Roma S.Lorenzo in Lucina 15/6/98
  • Mostra a Lugano Piazzetta degli Archi La Regione del Ticino 5/10/99
  • Tommaso Paloscia pre. mostra di Palermo Palazzo dei Normanni 15/4/2000
  • Pasquale Hamel pres. del libro "La fusione in bronzo" 20/4/2000
  • Giorgio Segato pres. alla mostra di Padova Museo di S.Rocco 20/4/2000
  • Silvia Renzi mostra alla casa di Dante a Firenze La Nazione 31/5/07
  • Monte Carlo Society An Italian-sculptor in Monte Carlo 30/09/08
  • Monica Zavattaro pre. alla mostra di Firenze al Museo di Stor.Nat. 20/10/11
/